Matrice che rappresenta le correlazioni esistenti tra caratteristiche del prodotto e le tipologie del processo di fabbricazione da impiegare (vedi schema allegato).
Le condizioni ideali sono quelle corrispondenti ai punti della diagonale principale (area di coerenza).
In tal senso un’azienda che lavora pezzi con caratteristiche assai variabili e ciascuno in serie pressoché uniche, e opportuno che impieghi un processo di lavorazione discontinuo di tipo job shop.
Un’azienda la cui produzione e di tipo standard, limitata ad un numero non elevato di modelli, ciascuno pero fabbricato in grandi quantità, fa ricorso ad un processo produttivo di tipo ripetitivo organizzato su linee di assemblaggio.
La produzione di beni di largo consumo, o comunque richiesti in grandi quantità, dovrà necessariamente operare mediante processi di lavorazione continui.
Il posizionamento dell’azienda in punti al di sopra o al di sotto della diagonale principale è indicativo di condizioni di lavoro non perfettamente bilanciate, sulle quali si possono formulare le considerazioni che seguono:
Un posizionamento al di sopra della diagonale indica che:
– Gli investimenti fissi realizzati sono limitati;
– Il sistema produttivo ha una struttura sufficientemente flessibile da consentire variazioni abbastanza rapide dell’assetto produttivo in caso di mutamento della domanda. Infatti la parte alta della matrice e caratterizzata da macchine ‘general purpose’ organizzate in base al layout ‘di processo’.
– I costi di fabbricazione sono elevati giacché vengono impiegate nella produzione macchinari ed attrezzature non specialistiche.
Un posizionamento al di sotto della diagonale indica che:
– investimenti fissi realizzati sono molto elevati in quanto sono stati installati impianti e macchinari ‘specialistici’, costruiti su misura per lo specifico processo che si intende sviluppare.
– Il sistema produttivo ha una struttura scarsamente flessibile, dovuta alla natura specialistica delle risorse utilizzate. In tal senso risulta difficile adeguare la produzione ad eventuali mutamenti nelle caratteristiche del prodotto desiderato.
– I costi unitari di fabbricazione sono ovviamente i più bassi possibili, in virtù delle attrezzature e delle macchine specialistiche impegnate nella produzione.
In definitiva la matrice prodotto-processo dà l’idea del corretto equilibrio tra economia di scala e flessibilità operativa. L’automazione flessibile consente di realizzare anche piccoli volumi di produzione in maniera rapida ed economica.
In tal senso l’automazione flessibile induce ad uno spostamento a destra della diagonale principale; ossia rende l’organizzazione del lavoro di tipo discontinuo job shop conveniente anche nel caso di produzione di articoli in piccole quantità ma molto numerosi e diversificati.